Questa si può dire essere la sintesi della richiesta di chiarimento avanzata a fine settembre dalla CISL Scuola di Sondrio al dott. Cubelli e ai referenti dell’AT XIII di Sondrio. La questione interpretativa verte sulla possibilità per i docenti che non hanno presentato l’istanza di scelta delle sedi, fino a 150 preferenze, per accedere all’assegnazione dei posti a tempo determinato dalle GAE o dalle GPS, mantenendo la possibilità di partecipare alla fase successiva dell’assegnazione da parte delle scuole, in base alle Graduatorie di Istituto. Perché abbiamo chiesto una interpretazione? Molti docenti hanno segnalato di essere stati esclusi dalle nomine da Graduatoria di Istituto con la motivazione dell’applicazione dell’articolo 12, comma 4 dell’O.M 112 del 2022, la normativa che regola appunto le supplenze. Il riferimento a questo specifico comma della normativa è erronea in quanto non riferito alla graduatorie di Istituto, bensì alla fase di assegnazione compiuta dal Provveditorato attingendo alle GAE e GPS. L’aspetto più sconcertante però era che l’interpretazione errata veniva attribuita dalle segreterie delle scuole coinvolte a indicazioni fornite da parte dei referenti del Provveditorato. La nostra organizzazione sindacale ha voluto appurare se davvero fosse questa la genesi della indicazione sbagliata; la risposta è stata chiara, esemplare per sinteticità, esaustiva nel ribadire la norma e la responsabilità della sua corretta interpretazione. Ai Dirigenti scolastici viene demandato il compito di essere garanti dell’interpretazione autentica, anzi per dirla come il dott. Cubelli “in claris”, chiara, esaustiva. Quindi i docenti che si sono visti escludere dall’assegnazione delle cattedre e dei posti in ragione dell’interpretazione erronea hanno il DIRITTO di essere reintegrati nella posizione che gli compete e possono far valere i loro diritti riferendosi a questo chiarimento che esclude indicazioni fuorvianti emanate dal Provveditorato. I Dirigenti faranno bene ad agire in autotutela rivedendo le nomine che abbiano avuto origine da questo “fraintendimento” ripristinando i diritti lesi, modificando quanto di loro competenza, evitando di riproporre la motivazione delle interpretazioni fornite da chi, invece, sostiene di non averle mai date, né di essere a conoscenza del problema.
Unicuique suum tribuere, alterun non laedere. Dare a ciascuno il suo, non danneggiare gli altri. Questa dovrebbe essere la missione di una Pubblica amministrazione che intende assolvere il proprio compito istituzionale.