Torniamo ad affrontare il tema delle politiche scolastiche, al centro dell’agenda anche della Provincia di Sondrio che ha costituito un tavolo di confronto di elaborazione di strategie (cabina di regia) a cui partecipano il Provveditorato, con l’impegno in prima persona del dott. Cubelli, le associazioni imprenditoriali e di categoria, i sindacati e i rappresentanti delle istituzioni scolastiche, stimolati dall’articolo apparso oggi su La Provincia di Sondrio.
Il tema è di grande attualità nel giorno in cui i nostri ragazzi e giovani tornano sui banchi di scuola. Inizia un percorso per loro ricco di opportunità, da cogliere non solo per lo sviluppo di quelle competenze di base che serviranno loro per accedere al mondo del lavoro, in un futuro più o meno lontano, ma anche perché la scuola è il luogo e il tempo della formazione umana, sociale, personale, civica. Un tempo che auguriamo loro non scorra invano: ogni giorno una scoperta e una sfida, con la fatica annessa, ma anche la possibilità di crescere insieme, in una comunità che apre agli altri e che stimola il confronto, la curiosità, la voglia di rendersi protagonisti della propria vita.
L’auguri si estende anche a tutto il personale della scuola: ciascuno nel suo ruolo, con il proprio grande o umile compito, assicura a tutta società della nostra provincia che vi sia la scuola come esperienza di comunità, viva, pulsante, accogliente, inclusiva, formativa…
La scuola è un presidio importantissimo nella nostra realtà montana, così tipicamente costituita, tra vallate, paesi alla sommità dell’abitabile, cittadine e borghi, ricchi di storia e di cultura, in un territorio che per sua natura è fragile, con una sviluppo economico non sempre lineare, ma anche tanto variegato. In questo contesto la scuola è un servizio che evita la fuga dalla montagna, lo spopolamento che fa sì che nessuno poi senta questo territorio come la propria casa da abitare e curare.
Buona lettura!