Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali addirittura con Decreto legge, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola. La consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce, accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione, evidentemente in questa fase manca del tutto al Governo e alla “politica”.
Le Organizzazioni sindacali della scuola, unitariamente, hanno deciso una grande mobilitazione, a partire dai lavoratori, per arrivare a coinvolgere l’intera comunità educante che vede ridurre l’ambito di autonomia, anch’esso di rilevanza costituzionale, al pari della libertà di insegnamento che rischia di subire inaccettabili condizionamenti.
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e GILDA avvieranno un’imponente e capillare campagna di informazione rivolta non solo al personale della scuola, ma anche alla società civile, alle famiglie e ai cittadini, cui va immediatamente evidenziato come le misure previstie dal recente Decreto legge 30 aprile 2022, n. 36 – Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) il cui Capo VIII è dedicato all’Istruzione:
Art. 44 Formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie
Art. 45 Valorizzazione del personale docente
Art. 46 Perfezionamento della semplificazione della procedura di reclutamento degli insegnanti
Art. 47 Misure per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui è titolare il Ministero dell’istruzione
non riconoscano la necessaria centralità alle politiche dell’istruzione e della formazione con scelte che rafforzino realmente il ruolo della scuola pubblica e democratica del Paese, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto allo studio.